Parole e parole

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle stesse opere. In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io, e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. (Giovanni 14:11-14)

E’ sorprendente che Gesù esorti i Suoi discepoli ad ascoltare e credere in Lui. Questo perché l’uomo tende a credere a fatti e parole non vere. La storia è antica e si ripete. In Eden, infatti, la prima parola udita dall’uomo fu quella di Dio, ed egli stesso comunicava senza problemi con Lui. Poi arrivò il serpente, che parlò anch’egli, ma per insinuare dubbi e menzogne.

L’uomo cadde nella trappola e distolse la sua fiducia dal Creatore. Infatti, l’essere umano distoglie facilmente l’orecchio e il cuore dalla fonte della verità. Perciò, dicendo “in verità, in verità”, Gesù sottolinea la solennità delle Sue stesse parole, che sono verità assoluta.

Ancora oggi, siamo esortati ad ascoltare e credere nella Parola di Dio. In essa sono rivelati i piani meravigliosi per ognuno di noi. Infatti, credendo e pregando, possiamo realizzare le Sue meravigliose promesse. “Credetemi”, dice Gesù, “pregate, chiedete, credete ed io compirò l’opera”.

Perché non cominciare a dare fiducia a Gesù? Che cosa ha fatto di sbagliato per non meritare la nostra fiducia? E’ davvero risorto?

C’è un unico modo per scoprirlo: invocalo, cercalo sinceramente e digli: se sei risorto, rivelati al mio cuore, salvami e aiutami, metto la mia vita nelle Tue mani.

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