Ravvediti

In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato con i loro sacrifici. Gesù rispose loro: «Pensate che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, perché hanno sofferto quelle cose? No, vi dico; ma se non vi ravvedete, perirete tutti allo stesso modo. (Luca 13:1-3)

Il ravvedimento (che da dizionario significa “riconoscere di aver agito male e correggersi) è alla basa della salvezza; il riconoscere i propri errori, i quali fermano l’opera di Dio nella nostra vita. Non basta solo il ravvedimento iniziale, è necessario un’opera continua nel cristiano. Infatti, Gesù continua con la parabola del fico sterile piantato nella vigna ma che non dava frutto già da tre anni.

Non ti ricorda forse la tua storia in un momento particolare della nostra vita spirituale? Tante foglie ma nessun frutto. Cosa stava impedendo al fico di portare il giusto frutto della stagione? Cosa impedisce a volte a noi di continuare a portare quel prezioso frutto che il Signore ama raccogliere al tempo giusto?

Probabilmente è qualcosa che ci portiamo dietro da tempo e pur sapendo che stiamo errando continuiamo ad agire così; non ci correggiamo, e non lo confessiamo davanti a Dio, il quale è pronto, invece, a rinnovarci.

La risposta del vignaiolo al comando di tagliare quell’albero è quella di lasciarlo ancora un anno (meravigliosa pazienza di Dio) che curato potrebbe, così dare il suo frutto.

Tutto questo, però, non può accadere se non ci ravvediamo, se non cambiamo le nostre abitudini sbagliate, il nostro lavoro illecito, il nostro mormorare continuo e tutto ciò che offende Dio stesso.

D.G.

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