Ricordi indelebili

Quel che abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, non lo nasconderemo ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del SIGNORE, la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate. Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, istituì una legge in Israele e ordinò ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, perché fossero note alla generazione futura, ai figli che sarebbero nati. Questi le avrebbero così raccontate ai loro figli, perché ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti. (Salmi 78:3-7)

Verso la metà del 19° secolo, degli Indiani avevano catturato un gruppo di bambini. Dopo parecchi anni, i rapitori furono localizzati e i genitori dei bambini scomparsi furono invitati ad andare a riconscerli. Fra le numerose madri che accorsero, ce n’era una che aveva visto sparire due dei suoi figli, un maschio e una femmina.

Lei scrutò attentamente tutti quei bambini, ormai cresciuti, che erano vissuti a lungo nella foresta, sperando di riconscere qualche tratto di somiglianza con i suoi, ma invano! Stava per lasciare il gruppo con la disperazione nel cuore, quando si fermò di colpo e si mise a cantare il cantico che cantava loro abitualmente quando erano piccoli. Non fece in tempo a terminare la prima strofa che un bambino e una bambina uscirono dal gruppo gridando “Mamma!”

Se le circostanze della vita ci fanno dimenticare tanti avvenimenti, l’insegnamento dato con affetto dai genitori fin dalla più tenera età resta impresso nella memoria dei bambini. E spesso Dio permette che dei versetti della Bibbia o le parole di un canto udito nel passato riaffiorino nella mente, come una boa di salvataggio, quando ci troviamo in una situazione difficile.

Il Signore dice anche a noi ciò che un tempo disse di Abramo: “Io l’ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del SIGNORE per praticare la giustizia e il diritto” (Genesi 18:19). L’abbiamo fatto?

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