Siate dunque imitatori di Dio, come figli amati; e camminate nell’amore come anche Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave. (Efesini 5:1-2)
Ora ho ricevuto ogni cosa e sono nell’abbondanza. Sono ricolmo di beni, avendo ricevuto da Epafròdito quello che mi avete mandato e che è un profumo di odore soave, un sacrificio accetto e gradito a Dio. (Filippesi 4:18)
Ciascuno avrà certamente notato l’espressione che si trova in questi due versetti: “profumo di odore soave”. Nel primo caso, quest’odore soave è attribuito al sacrificio compiuto alla croce dal nostro Signore Gesù Cristo. La Sua vita, interamente consacrata alla gloria di Dio, non sarebbe bastata per la nostra salvezza. Bisognava che Egli si sacrificasse per cancellare i nostri peccati, per pagare per le nostre colpe.
Egli aveva ricevuto quest’ordine dal Padre (Giovanni 10:18), ed è stato “ubbidiente fino alla morte, e alla morte ci croce” (Filippesi 2:8). “Cristo … offrì se stesso puro di ogni copla a Dio” (Ebrei 9:14). Quest’ubbidienza e questa consacrazione assolute sono fonte di enterna soddisfazione per Dio.
Ma l’apostolo Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, usa la stessa espressione anche per qualificare un dono che aveva ricevuto dai cristiani della città di Filippi, in Macedonia. Un aiuto in denaro che gli era stato certamente utile e gradito (Paolo in quel tempo si trovava in prigione), un dono che era per Dio un profumo di odore soave.
In nostro Dio è veramente pieno di grazia e di attenzioni per i Suoi figli. Il gesto più modesto fatto per amore per Lui ha un immenso valore. Questo dovrebbe incoraggiarci a perseverare nelle buone opere, a fornire prove di sincera generosità.
Non dimenticate poi di esercitare la beneficenza e di mettere in comune ciò che avete; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace. (Ebrei 13:16)
