Anche voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, ora egli vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato servitore. (Colossesi 1:21-23)
L’imperatore Giuliano regnò sull’Impero Romano dal 360 al 363. E’ chiamato l’apostata perché abbandonò il cristianesimo e tornò al paganesimo. Rinnegare la sua educazione cristiana per ritornare all’idolatria pagana era dichiarare pubblicamente guerra a Dio.
Nel 363, all’età di 32 anni, fu colpito a morte durante un combattimento, si dice che abbia gridato, col pugno alzato verso il cielo: “Hai vinto, Galileo!” E così morì, con uno spirito di ribellione aperto contro Gesù Cristo.
Forse anche tu sei in guerra con Dio, più o meno dichiaratamente. Forse non hai accettato il verdetto della Sua Parola che afferma che ogni uomo è peccatore, e sei ancora ostile a Dio benché Suo Figlio Gesù Cristo sia venuto sulla terra con lo scopo di riconciliarti con Lui.
Dio è pronto a perdonare l’atteggiamento più violento nei suoi confronti. Gesù Cristo non ha forse chiesto al Padre di estendere il Suo perdono anche a quelli che lo stavano crocifiggendo?
Se finora hai sentito dell’amarezza contro Dio, ma accetti di inchinarti davanti a Lui, di ritrarre quel “pugno”, di far tacere i sentimenti di ribellione, all’istante Egli ti apparirà come il Dio di pace, che dà una pace completa e definitiva a chi si avvicina a Lui. Questa pace è stata fatta da Gesù crocifisso: Dio ha inflitto a Lui il castigo che la nostra ribellione meritava.
Non rifiutare questo piano di riconciliazione che ha la sorgente nel cuore di Dio che ti ama!