Uno strano piano d’attaco

Il popolo dunque gridò e i sacerdoti suonarono le trombe; e quando il popolo udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s’impadronirono della città. (Giosuè 6:20)

Dio aveva affidato a Giosué, dopo la morte di Mosé, il compito di introdurre nella terra promessa il popolo d’Israele e di guidarlo nella conquista dei territori di Canaan.

Quando dovettero conquistare Gerico, una grande città fortificata da alte mura, Dio diede a Giosué delle semplici istruzioni: per sei giorni consecutivi tutto il popolo, con in testa l’arca del patto ed i sacerdoti, avrebbe dovuto marciare in silenzio attorno alle mura una sola volta. Il settimo giorno, il popolo doveva compiere sette giri attorno alla città ed al settimo, nel sentire i sacerdoti suonare a distesa il corno, avrebbe dovuto gridare forte.

Dio promise che a questo punto le mure sarebbero crollate permettendo ai soldati di entrare e di conquistare la città.

A Giosué ed al popolo forse sarà parso uno strano “piano d’attaco, ma ebbero fiducia nel Signore ed ubbidirono al Suo comando. Fu così che nel settimo giorno di marcia del popolo d’Israele le mura crollarono senza che alcun soldato alzasse una sola mano. Dio onorò la fede di Giosué e del suo popolo combattendo e vincendo questa battaglia al loro posto.

Sarebbe bello se Dio combattese così anche le nostre battaglie, non credi? Eppure è proprio questo che Egli vorrebbe fare, se Glielo permettessimo. Il Signore ci chiede solo di credere alle Sue promesse e di stare tranquilli nell’attesa di vedere la Sua vittoria.

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