Venga il tuo regno

Si, Signore, “venga il tuo regno”! Queste parole ci salgono spontaneamente dal cuore quando sentiamo parlare di guerre e di oppressione. Desideriamo la venuta del regno di Dio che porterà giustizia, la pace e la prosperità!

Tuttavia, non inganniamoci, questo non capiterà prima che sia giudicata la rivolta attuale dell’umanità contro Dio. Sarebbe a dire che questa preghiera sia soltanto per il futuro? No, ha già una portata presente. Colui che si sottomette a Cristo entra fin d’ora in un campo morale nuovo, il regno di Dio. Ne gusta le benedizioni.

Perciò quel che per voi è bene non diventi motivo di biasimo, poiché il regno di Dio non è mangiare e bere, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. (Romani 14:16-17)

Entrare nel regno di Dio è rinunciare alla propria indipendenza! E’ un atto difficile, perché l’autorità del Signore manda a pezzi il trono del nostro “io”. Infrange il nostro tenace desiderio di governarci senza Dio.

Ma è anche un atto vitale. Invece di vivere per noi stessi, sempre insoddisfatti, gustiamo la gioia di vivere per il Signore Gesù. E non siamo più inquieti, perché egli dirige le nostre vite con sapienza ed amore.

Desideriamo veramente che il Signore ci guidi? Glielo chiediamo ogni giorno? Allora il suo Spirito ci farà conoscere ed apprezzare le santi leggi del regno di Dio contenuto nella sua Parola e ci renderà capaci di metterle in pratica.

Poi udii come la voce di una grande moltitudine, simile al fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: «Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l’Onnipotente, ha iniziato a regnare. Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. (Apocalisse 19:6-7)

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