Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta l’immortalità. (1Corinzi 15:51-53)
Nel libro del profeta Isaia leggiamo, in alcuni versetti, la predizione della sospensione di maledizione dalla terra durante il millennio.
Poi un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici. Lo Spirito dell’Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell’Eterno. Il suo diletto sarà nel timore dell’Eterno, non giudicherà secondo le apparenze, non darà sentenze per sentito dire, ma giudicherà i poveri con giustizia e farà decisioni eque per gli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca e col soffio delle sue labbra farà morire l’empio. La giustizia sarà la cintura dei suoi lombi e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi.
Il lupo abiterà con l’agnello e il leopardo giacerà col capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno insieme e un bambino li guiderà. La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccoli giaceranno insieme, e il leone si nutrirà di paglia come il bue. Il lattante giocherà sulla buca dell’aspide, e il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera. Non si farà né male né distruzione su tutto il mio monte santo, poiché il paese sarà ripieno della conoscenza dell’Eterno, come le acque ricoprono il mare. In quel giorno avverrà che la radice di Isai si ergerà come una bandiera per i popoli; le nazioni lo cercheranno, e il luogo del suo riposo sarà glorioso. (Isaia 11:1-10)
Oltre alla condanna fisica che si è abbattuta sulla terra, il peccato individuale e la disubbidienza ha sovraccaricato ancor più la situazione e rese più dure e difficili le qualità di lavoro dell’uomo. Questa è la punizione della morte.
Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi; mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto; poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai». (Genesi 3:18-19)
L’uomo era stato creato per non morire fisicamente, egli avrebbe potuto vivere senza limiti se avesse conservato la sua semplicità e avesse continuato ad alimentarsi dall’albero della vita. anche se egli può tornare ad avere comunione con Dio e vincere così la morte spirituale, attraverso il ravvedimento e la preghiera, deve sempre tornare al suo Creatore per la via della tomba.
Poichè la morte fa parte della punizione del peccato, la completa salvezza deve includere la risurrezione del corpo.
Così quando questo corruttibile avrà rivestito l’incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l’immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria». O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua vittoria? Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. (1 Corinzi 15:54-57)
Vi saranno però alcuni, come Enoc, che avranno il privilegio di sfuggire alla morte fisica.
Or Enok camminò con DIO; poi non fu più trovato, perché DIO lo prese. (Genesi 5:24)




