A coloro che amano la pace

La pace tra le nazioni è sempre stata solamente un sogno, un’utopia. La pace universale sarà stabilita solo quando Gesù, il Principe di pace, regnerà sulla terra. Egli la imporrà per mezzo della sua autorità sovrana. La terra godrà con profonda felicità di questa pace di cui è stata privata fin dalla caduta iniziale di Adamo ed Eva.

Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione, avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in se stesso. Ed egli venne per annunziare la pace a voi che eravate lontani e a quelli che erano vicini, poiché per mezzo di lui abbiamo entrambi accesso al Padre in uno stesso Spirito. (Efesini 2:14-18)

D’altronde l’uomo non potrà mai conoscere la pace della sua coscienza né del suo cuore finché non é riconciliato personalmente con Dio. Siamo tutti dei ribelli, sempre in stato di guerra contro di Lui, ed è per questo che la nostra anima non ha pace, finché non accetta Cristo che ha fatto la pace per mezzo del sangue della sua croce.

Il credente, giustificato davanti a Dio, ha la pace con Lui, la sua coscienza purificata non lo turba più, il suo cuore conosce l’amore di Dio e si riposa con fiducia su di Lui. Confida le sue preoccupazione al Dio che ormai conosce, e la pace che supera ogni intelligenza riempie la sua anima.

Qualunque sia lo scompiglio che caratterizza questo mondo, e per quanto grandi siano le prove personali che possono colpirlo, egli avanza verso il soggiorno del celeste riposo, dicendo come Davide:

L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. Egli mi fa giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque riposanti. Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome. Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano. Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca. Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni.  (Salmo 23)

E’ Gesù ci incoraggia dicendo:

Io vi lascio la pace, vi do la mia pace; io ve la do, non come la dà il mondo; il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi. (Giovanni 14:27)

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