E’ necessaria una base alla nostra fede. Essa non è un ponte gettato nel vuoto: si appoggia sulla Parola di Dio.
La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio. (Romani 10:17)
Dubitare di Dio, non credere alle sue promesse, farlo mentitore è forse il più grave di tutti i peccati. In ogni caso, sarà, per tutti coloro che trascorreranno l’eternità lontano da Lui, il più grande di tutti i rimorsi.
La fede è un dono di Dio. Non possiamo crearla in noi, ma possiamo chiederla a Dio, purché siamo pronti ad adempiere alle condizioni necessarie per riceverla: avere una coscienza in regalo con Dio, umiliandoci di fronte a Lui per il nostro orgoglio, riconoscendo le nostre colpe, confessando la nostra incredulità, ed essendo decisi ad ubbidirgli.
Vegliamo perché nulla venga ad ostacolare la nostra fede. Non permettiamo che nessuna disubbidienza inconfessata possa costituire una nuvola che faccia da separazione tra Dio e noi. Non è il carico delle preoccupazioni che generalmente ci opprime. E’ il fatto che ci ostiniamo a portarlo da soli.
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. Qual è l’uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano! (Matteo 7:7-11)



