Credere è accettare una testimonianza

Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore; e la testimonianza di Dio è quella che egli ha reso al Figlio suo. Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. (1 Giovanni 5:9-11)

Per molti, specialmente ai nostri giorni, è vero solo ciò che la ragione può comprendere e dimostrare. Questo modo di pensare ha un limite: la verità sarebbe essenzialmente legata all’attendibilità di una testimonianza.

granoSe io vi dico che stamane ho incontrato una certa persona, potrete controllare la mia affermazione chiedendo a dei testimoni, ai quali potete prestare fede o no; se non prestate fede rimanete nell’incertezza. L’esistenza degli imperatori romani è accettata sulla base della testimonianza degli scrittori dell’epoca e dei resti dei loro monumenti.

Nel caso della fede cristiana, cos’è che rende la parola di Cristo così degna di fiducia? E’ la sua persona, la sua vita. Egli ha vissuto ciò che ha detto. Ha insegnato a pregare per i nemici, e lo ha fatto. Ha parlato di dare la propria vita per gli amici, e ha dato la sua addirittura per i nemici.

Gesù è il testimone per eccellenza, il testimone della verità, la rivelazione di Dio. Credere, è accettare la testimonianza di Gesù (Giovanni 3:11-12), ricevere le Sue parole, il Suo insegnamento. Noi ascoltiamo Dio che nella Bibbia ci presenta il miracolo della creazione, e poi quello della risurrezione di Gesù, che è stato visto vivo da numerosi testimoni.

Gesù è il testimone per eccellenza “di quello che ha visto e udito” presso Dio prima di venire nel mondo (Giovanni 3:32) . Pietro dice: “Vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà” (2 Pietro 1:16).

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