Vennero uomini e donne; quanti erano di cuore volenteroso portarono fermagli, orecchini, anelli da sigillare e braccialetti, ogni sorta di gioielli d’oro; ognuno portò qualche offerta d’oro al SIGNORE. (Esodo 35:22)
Ci fu un’infinita varietà di doni per la costruzione del tabernacolo, dai preziosi gioielli dei capi al legno di acacia dei poveri e al pelo di capra dalle donne. La struttura fu un momento delle offerte e delle capacità di tutto il popolo. Ci fu un’unità di spirito, intenti e devozione verso il Signore.
Anche nella chiesa e nel mondo c’è un’opera da compiere per ciascuno di noi. Può trattarsi di un incarico umile, ma nel vasto campo di Dio c’è un compito per chiunque sia volenteroso, se è disposto a cercare e seguire la Sua volontà. L’opera che viene affidata è adatta alle nostre capacità. Colui che prepara il lavoro per l’operaio, prepara l’operaio per il lavoro.
Ogni qualvolta il Signore ci affida un compito, è perché ha visto in noi la facoltà di svolgerlo, con il Suo aiuto. E’ sbagliato tirarsi indietro spaventati, davanti all’opposizione o alla difficoltà. Come Caleb vogliamo invece dire: «Saliamo pure e conquistiamo il paese, perché possiamo riuscirci benissimo» (Numeri 13:30). Ogni cuore volenteroso fu chiamato a fare un’offerta a Dio. Dobbiamo portare le nostre risorse all’Onnipotente.
Non limitiamoci a lavorare per Lui, ma arrendiamoci completamente, mettendoci a Sua disposizione come strumento nelle mani del Signore.



