Un filosofo, non credente, aveva al suo servizio una collaboratrice domestica credente. Più di una volta si era irritato perché ella aveva l’abitudine di cantare dei cantici spirituali.
Un giorno egli ebbe a cuore di parlare della grandezza dello spirito umano, concludendo che la scienza era ormai in grado di provvedere a tutto. Ella non trovò nulla di meglio che rispondergli con la prima parte di questo versetto:
Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri. (Proverbi 3:5-6)
 Poco tempo dopo questo filosofo lesse che uno dei suoi amici, anch’egli incredulo e sempre sarcastico circa la fede, era stato colpito da una tegola mentre camminava per strada.
Poco tempo dopo questo filosofo lesse che uno dei suoi amici, anch’egli incredulo e sempre sarcastico circa la fede, era stato colpito da una tegola mentre camminava per strada.
Informandosi tra i testimoni oculari dell’accaduto, gli fu riferito che una donna, testimone dell’incidente, pensando che l’uomo fosse grave, aveva esclamato: “Pover’uomo, confida con tutto il tuo cuore nell’Eterno e non t’appoggiare sulla tua intelligenza”.
Il filosofo non poté non pensare alle parole della sua collaboratrice.
Qualche giorno più tardi, andando a far visita a un suo conoscente che era momentaneamente assente, apri il libro che trovò sul tavolo della sala. Era una Bibbia, e i suoi occhi caddero sullo stesso passo dei Proverbi.
Colpito da queste coincidenze si domandò: “Ecco, già tre volte queste stesse parole mi sono rivolte. Sarà forse l’appello di quel Dio in cui non credo?
Da quel momento ricercò il Signore, rivolgendosi a Lui, che l’esaudì. Trovò allora che ciò che risponde ai profondi bisogni dell’anima umana, non è l’intelligenza, come aveva creduto fino allora, ma la “vivente e permanente Parola di Dio“.
Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore, perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. (1 Pietro 1:22-23)



 
		


