E siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi. Poiché, se uno è uditore della parola e non facitore, è simile a un uomo che osserva la sua faccia naturale in uno specchio; egli osserva se stesso e poi se ne va, dimenticando subito com’era. (Giacomo 1:22-24)
Siamo esortati ad essere pronti ad ascoltare ciò che Dio dice nella sua Parola; però abbiamo il dovere di mettere in pratica quello che udiamo. Dobbiamo essere degli “esecutori” della Parola e non solo uditori. E’ l’eco delle parole del Signore.
Se sapete queste cose, siete beati se le fate. (Giovanni 13:17)
Qualcuno ha detto che questa dichiarazione è talmente evidente da sembrare quasi banale; ma nella vita nulla è più necessario di questo. Spesso ci accontentiamo di approvare e ammirare le belle azioni o le belle abitudini di altre persone, ma non ci impegniamo a fare altrettanto.
Chi si vanta di conoscere la Parola senza metterla in pratica, non fa che illudersi sulla sua vera condizione davanti a Dio. Si serve della Parola come di uno specchio nel quale uno ammira il proprio viso, ma subito dopo ne dimentica le fattezze. La sua vita di ogni giorno non è governata dalla volontà e dai pensieri di Dio.
La conoscenza della volontà di Dio fine a se stessa non fa altro che aumentare la nostra responsabilità davanti a Lui. Lasciamoci illuminare dalla sua luce e penetrare a fondo da questa Parola che è una spada a doppio taglio.
La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore. (Ebrei 4:12)