E non v’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. (Ebrei 4:13)
Supponente di avere un dipendente che considerate irreprensibile perché capace, assiduo, puntuale, s’impegna con serietà e gode della stima dei suoi colleghi. Un giorno, però, con vostra grande sorpresa, vedete questo impiegato modello uscire furtivamente dall’ufficio nascondendo nel cappotto un oggetto prodotto dalla società, dirigersi verso la sua auto e mettere l’oggetto nel bagagliaio.
Cosa pensereste di lui?
Immediatamente la vostra opinione su quel dipendente cambierebbe totalmente e vedreste il suo solito comportamento sotto una luce diversa: tutto ciò che svolgerà con tanta devozione vi sembrerebbe sospetto, perché lo sapete capace di atti disonesti.
Dio ci vede meglio di chiunque altro, vede tutto, ascolta tutto e conosce anche i nostri pensieri più segreti: non ne rimane sorpreso e non è colto impreparato. Anche se abbiamo un comportamento all’apparenza irreprensibile, non saremo mai all’altezza della sua giustizia e santità; ma, nonostante questo, se conosciamo Dio sappiamo che ci ama.
A seconda di quanto lo conosciamo, il suo sguardo può imbarazzarci oppure rassicurarci. Se lo consideriamo come un giudice, avremo paura del suo sguardo che penetra ogni cosa. Ma se è diventato il nostro Padre, il suo sguardo ci consola perché sappiamo che il suo amore è infinito.
Sapere che nulla sfugge al nostro Padre celeste è confortante, rassicurante e indispensabile per una relazione di vera comunione, per mezzo di Gesù Cristo.
Se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro. (1 Giovanni 1:7)