Fede, non perfezione

Come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: «Ecco, io so che tu sei una donna di bell’aspetto; quando gli Egiziani ti vedranno, diranno: “È sua moglie”. Essi mi uccideranno, ma a te lasceranno la vita. Di’ dunque che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te e la vita mi sia conservata per amor tuo». (Genesi 12:11-13)

Avvenne una carestia nel paese dove albergava Abramo, e lo costrinse ad andare in Egitto, lui, sua moglie e il nipote. Il verso biblico ci fa vedere un lato del carattere di Abramo abbastanza negativo; un uomo di fede con i suoi difetti e la sua inesperienza. Non solo decide di mentire ma, per i suoi interessi, lascia la moglie in balia delle decisioni degli egiziani.

Infatti la povera Sara resterà tutto il tempo dello stanziamento in Egitto come moglie dello stesso faraone. Il carattere di Abramo non era stato ancora modellato, ma Dio ha pazienza con gli uomini che sceglie per servirlo.

Abramo venne scelto da Dio non perché fosse migliore di altri, ma perché aveva fede ed ubbidiva al comando di Dio.

L’indispensabile per chi vuole servire Dio è proprio questo: fede ed ubbidienza. Il resto verrà modellato pian piano da Dio, dallo Spirito Suo Santo in noi. Non ci scoraggiamo guardando a noi stessi, al nostro carattere e ai nostri difetti; facciamo le nostre esperienze spirituali, anche quelle negative, traendo da esse gli insegnamenti che ci porteranno a non commettere più lo stesso errore.

D.G.

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