Guai a quelli che meditano l’iniquità

Guai a quelli che meditano l’iniquità e progettano il male sui loro letti; alla luce del mattino lo compiono, perché è in potere delle loro mani. Desiderano grandemente campi e li prendono con la violenza, case e se le prendono; così opprimono con frode l’uomo e la sua casa, l’individuo e la sua proprietà.

Perciò così dice l’Eterno: «Ecco, io tramo contro questa stirpe una sventura, da cui non potrete sottrarre il vostro collo, né camminerete a testa alta, perché sarà tempo di sventura. In quel giorno comporranno un proverbio su di voi, e innalzeranno un accorato lamento, e diranno: “Siamo interamente distrutti”. Egli ha cambiato l’eredità del mio popolo. Ah, come me l’ha portata via! I nostri campi li ha distribuiti agli infedeli».

Perciò non ci sarà più nessuno che tiri la corda per te, per tirare a sorte nell’assemblea dell’Eterno. «Non profetizzate», dicono ai loro profeti. Così essi non profetizzeranno circa queste cose, ma non allontaneranno la loro ignominia. È detto, o casa di Giacobbe: «È lo Spirito dell’Eterno limitato, o sono queste le sue opere? Non rendono forse le mie parole raggiante chi cammina rettamente?

Ma ultimamente il mio popolo è insorto come un nemico; voi portate via il mantello e la veste ai passanti che si credono al sicuro, a quelli che tornano dalla guerra. Voi scacciate le donne del mio popolo dalle loro deliziose case, e rapite per sempre la mia gloria ai loro bambini. Levatevi e andatevene, perché questo non è luogo di riposo; poiché è contaminato, vi distruggerà con una distruzione orrenda. Anche se un uomo camminasse in uno spirito di falsità e spacciasse menzogne, dicendo: “Io predirò per te vino e bevanda inebriante”, egli sarebbe un profeta per questo popolo». (Michea 2:1-11)

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