Il seme e la risurrezione

Ma dirà qualcuno: «Come risuscitano i morti, e con quale corpo verranno?». Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore. E quanto a quello che semini, tu non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, che può essere di frumento o di qualche altro seme. E Dio gli dà un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme dà il suo proprio corpo.

Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra la carne dei pesci, altra la carne degli uccelli. Vi sono anche dei corpi celesti, e dei corpi terrestri, ma altra è la gloria dei celesti, altra quella dei terrestri. Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna ed altro lo splendore delle stelle, perché una stella differisce da un’altra stella in splendore.

Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. (1 Corinzi 15:35-43)

Abbiamo visto che il seme, ad esempio un granello di frumento, è un’immagine di Cristo che è dovuta morire per dare la vita a tutti quelli che credono in lui.

L’apostolo Paolo confuta qui la pretesa impossibile che un corpo possa risuscitare.

A questo scopo fa un’osservazione sul processo della germinazione dei vegetali. Egli mostra il contrasto fra la piccolezza e la poca apparenza del granello di frumento o di un altro seme, e la forza, la bellezza della pianta che è generata. Quest’ultima è strettamente legata al seme da cui proviene e tuttavia è molto diversa.

Il granello seminato in terra, muore e scompare. La pianta cresce e manifesta il suo splendore alla luce del sole!

Dio ha dato questa potenza a ogni seme. Come rifiutare di credere che egli potrà dare un corpo nuovo a una persona il cui corpo si è decomposto nella terra?

Per Dio lo spirito di ogni persona rimane vivente; Egli può unirvi un corpo che, seppure diverso da quello vecchio, è tuttavia legato alla stessa persona.

Or egli non è il Dio dei morti ma dei viventi, poiché tutti vivono per lui. (Luca 20:38)

Cristo fu il primo ad essere risuscitato dai morti, e Dio gli ha dato la gloria.

Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; e di questo noi tutti siamo testimoni. (Atti 2:32)

Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo. (Giovanni 17:24)

Quando Cristo verrà a prendere i suoi riscattati, il corpo debole sarà mutato per essere reso conforme al corpo della sua gloria.

La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose. (Filippesi 3:20-21)

Con quale semplicità e con quale potenza Dio vuole istruirci su cose che vanno al di là della nostra comprensione!

Ecco, Dio è eccelso nella sua potenza; chi può insegnare come lui? (Giobbe 36:22)

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