Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, e disse al suo servo: «Ora va’ su, e guarda dalla parte del mare!» Quegli andò su, guardò, e disse: «Non c’è nulla». Elia gli disse: «Ritornaci sette volte!» (1 Re 18:42-43)
E’ il modo più consono di occupare posizioni elevate per i credenti, ringraziando Colui che ci ha rialzato dalla caduta nel peccato. Il profeta ci ricorda pure che la nostra fede deve imparare non soltanto a guardare in alto, ma dall’alto. Stare con la faccia tra le ginocchia è il modo più sano per fare l’una e l’atra cosa.
Se la preghiera è spesso un moto spontaneo per risalire da valli oscure, la comunione con Dio va più che mai curata dopo aver raggiunto la vetta. Trovarsi al di sopra di situazioni problematiche può risultare periocoloso quando ci lasciamo distrarre da un eccessivo senso di sicurezza o dalle vertigini dell’orgoglio.
Forse sei in una valle cupa, vacilli sotto il peso dell’aversità, ma il Signore ti sta ascoltando e risponderà con la potenza della Sua grazia. Quando Cristo ti avrà portato in alto, ricordati di stare ai Suoi piedi con la faccia tra le ginocchia. E’ il modo più saggio per non vedere altro se non quello che ci mostra la comunione con Lui. E’ la posizione più efficace per ricevere nuove forze celesti.
Restare in preghiera dopo l’esaudimento è l’esercizio più tonificante per l’anima. chiamata in ogni tempo a interfacciarsi con il Signore del cielo e della terra.