Passare all’altra riva

In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all’altra riva». (Marco 4:35)

Sono passati duemila e più anni, e l’invito di Gesù è di passare all’altra riva. Cambiano i tempi e le culture ma Gesù rimane lo stesso. Il Suo invito è di lasciare dietro il passato e portarsi su nuovi sentieri. Gesù vuole che attraversiamo questo mare di lacrime per condurci alla patria celeste dove risiedono tutti coloro che ci hanno preceduti.

In quella Santa città dove potremo ammirare la Sua bellezza dove non ci saranno più dolore e sofferenza. Nessuno può raggiungere la gloriosa Gerusalemme celeste senza attraversare questo mare in tempesta. Ci sono lotte, rinunce, perdite e grandi dispiaceri, nel passare questo mare, ma niente e nessuno ci deve spaventare o distogliere dal guardare verso il cielo.

Il passaggio biblico dice che Gesù stesso salì in barca con i suoi discepoli e li accompagnava in quel passaggio.

Anche ora Gesù Cristo fa questo invito ai Suoi figliuoli per trasportarli da questa vita terrena alla città celeste. La nostra certezza è che Lui non ci lascia e non ci abbandona giammai. Egli rimane nella nostra barca.

Quante volte pensiamo che sta dormendo e non vegli su noi. I discepoli nel pericolo gridarono aiuto al Maestro e l’ottennero, ma si sentirono dire: perché siete paurosi e dove è la vostra fede?

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