Ma dirà qualcuno: «Come risuscitano i morti, e con quale corpo verranno?». (1 Corinzi 15:35)
Uno studente domandò un giorno al celebre scienziato Sir Isaac Newton (1642-1727) in che modo il corpo umano, disperso in polvere dopo la morte, potrà essere ricostituito al momento della risurrezione.
Senza parlare, lo scienziato mescolò una manciata di limatura di ferro con della sabbia e invitò il suo allievo a separare le due componenti.
Questo non seppe cosa rispondere; il ricercatore allora passò sul miscuglio una calamita che attirò le particelle di ferro e disse:
“Colui che dà la forza a questo ferro non avrà forse anche la potenza per ridare un involucro alla nostra anima, quando lo vorrà?”
Il più grande scettico non impedirà alla calamita di attirare il ferro, così come non potrà opporsi alla risurrezione dei corpi al momento stabilito da Dio. Il fatto di non capire come ciò avverrà dovrebbe spingerci ad essere umili, non a dubitare.
Quante sono le realtà presenti nell’universo di cui gli scienziati si sforzano di svelare il mistero?
Trent’anni fa non si immaginava di poter risalire all’identità di un individuo partendo da qualche molecola del suo DNA, mentre oggi è un mezzo di indagine naturale e incontestato!
Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni di voi dicono che non c’è la risurrezione dei morti? (1 Corinzi 15:12)
Forse l’idea della risurrezione fa paura a coloro che la rifiutano. Ma essa non spaventa coloro che hanno messo la loro fiducia in Gesù Cristo. Anzi, essi attendono con gioia quel giorno meraviglioso in cui la voce potente del Signore chiamerà a sé nel cielo tutti coloro che gli appartengono, vivi e morti.
Tu ci sarai?



