Salita a Gerusalemme

Or essi si trovavano in viaggio per salire a Gerusalemme, e Gesù li precedeva, ed essi erano sgomenti e lo seguivano con timore. Ed egli presi nuovamente i dodici in disparte, prese a dir loro quello che gli sarebbe accaduto: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà dato nelle mani dei capi dei sacerdoti e degli scribi; ed essi lo condanneranno a morte e lo consegneranno nelle mani dei gentili, i quali lo scherniranno, lo flagelleranno, gli sputeranno addosso e l’uccideranno, ma il terzo giorno egli risusciterà». (Marco 10:32-34)

Comincia la salita verso Gerusalemme, la è stanziata la classe politica e religiosa dominante che vi dispiega tutto il suo terrificante potere. Gesù procede con decisione davanti a loro. Nessuno riuscirà a persuaderlo a desistere. Lo seguono, turbati e pieni di timore, i Suoi discepoli. Per la terza volta Gesù preannuncia il Suo arresto, sofferenza e morte. Non possono più dire di non aver capito.

Più chiaro di così … Non l’ha detto, poi, solo una volta “per sbaglio”.

La cosa che più li sconcerta è l’annuncio, dopo la morte di Gesù, della sua risurrezione. Cosa davvero inaudita, “assurda” perché senza precedenti. Si, non è facile avere questa fiducia; perché la realtà di cui Gesù parla non è mai stata sperimentata prima, né da loro, né da nessuno altro.

Che fare allora? Certo, continuare, per quanto perplessi, a dar fiducia. Egli sa quel che sta facendo. Questo vale anche per noi.

Gesù disse loro: «In verità vi dico che nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito sederete su dodici troni, per giudicare le dodici tribù d’Israele. (Matteo 19:28)

Che avverrà alla nostra morte? Come sarà il nuovo cielo e la nuova terra? Difficile immaginarlo. Bisogna dargli fiducia. Gesù non l’ha mai tradita. E’ comprensibile essere turbati e timorosi come quei discepoli. Essi, però, procedono, continuano a seguirlo. Altri gli voltano le spalle e tornano indietro. Non sono disposti a seguire Gesù fino a quel punto.

Loro no, proseguono. Gli danno fiducia. Così dobbiamo fare noi, anche fra le incertezze della vita.

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