Testimonianza degli scrittori della Bibbia

Dio, nella sua bontà nei riguardi della sua creatura, ha cura, nel rivelarsi ad essa, di non spaventarla né impressionarla. Non ha scelto di manifestarsi in tutta la sua maestà e nell’assoluto della sua essenza, poiché l’essere umano non è in grado di concepire un tale infinito, né sopportarne la vista.

Dio ha scelto di manifestarsi per mezzo di uomini che avevano gli stessi bisogni, le stesse domande, le stesse angoscie, attraversavano le stesse circostanze.

Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». Io risposi: «Eccomi, manda me!». (Isaia 6:8)

Questa è la ragione per cui la Bibbia contiene numerosi racconti di vita quotidiana. Dio ha voluto che delle persone con orizzonti molto differenti, che rappresentavano tutta la scala sociale, spiegassero come si era svolto il loro cammino verso di Lui.

Ben lontano dall’essere sgradevole, la testimonianza lasciata da questi scrittori è arrichente per la sua semplicità e per il suo lato diretto al quale l’uomo moderno non può mancare di essere sensibile. La Bibbia può così essere considerata come la testimonianza di uomini e di donne che hanno trovato Dio.

Inoltre, gli scrittori della Bibbia affermano chiaramente che parlano da parte di Dio. Essi hanno ricevuto per rivelazione un messaggio e ce lo trasmettono. Decine di volte noi leggiamo: “Così dice l’Eterno” e altre espressioni similari.

Per mezzo di diversi scrittori, è Dio stesso che parlò per rivelare i suoi pensieri e far conoscere la sua volontà.

Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo. (2 Pietro 1:21)

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