Il piede sull’acceleratore

Non c’è uomo che abbia il potere sul vento per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte; non c’è concedo in tempo di guerra, e l’iniquità non può salvare chi la commette. (Ecclesiaste 8:8)

Commentando l’incidente mortale di un pilota, in una prova della 24 ore di Le Mans, un campione di automobilismo diceva: “Alcuni ci considerano pazzi, incoscienti, ma non è così. Noi siamo pienamente consapevoli del pericolo che corriamo, ma pensiamo: Non sarà per me”.

Un celebre scrittore rispose un giorno ad un giornalista: “Molti scherzano sulla morte… E’ sempre quella degli altri, la sepoltura degli altri; i rintocchi funebri non suonano mai per loro“.

auto-fra-endurance-le-mans-1Ognuno di noi vede gli altri andarsene e si comporta come se egli stesso dovesse vivere per sempre. Pensare alla morte ci fa paura anche perché ci obbliga a metterci in discussione. Molti hanno paura di Dio e poiché fuggono lontano da Lui pensano di averlo sempre dietro. Allora chiudono gli occhi e … premono sull’acceleratore!

E’ questa la soluzione giusta?

No di certo, Dio è davanti, e chi non crede, gli sta andando inconsapevolmente incontro.

E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza. (Ebrei 9:27-28)

Che terribile prospettiva comparire davanti al Dio santo, con il carico dei propri peccati! Ma questo Dio santo è anche il Dio d’amore, è il nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengono alla conoscenza della verità.

Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. (1 Timoteo 2:3-4)

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