Attento a non cadere

Perciò, chi pensa di stare in piedi guardi di non cadere. (1 Corinzi 10:12)

Sembrava una donna di malaffare, truccata in modo vistoso, una gonna cortissima, orecchini giganteschi e tacchi altissimi, ma il viso era chiaramente di un’adolescente. Pensai subito di scansarla e così, dopo averle dato un’occhiata di nausea e profondo disprezzo, alzai la testa e proseguii.

Subito sentii come uno strano vuoto alla stomoco e dissi nella mi mente: “Signore, cosa succede?”. Una voce della mia coscienza mi rispose: “Perché hai agito così? Non è questo ciò che ti ho insegnato!”. Risposi: “Come, ma non hai visto quella ragazzina? Se fosse mia figlia, ti farei vedere io! Sembrava una poco di buono, se non lo è veramente!”.

Più parlavo e più quel vuoto dentro di me diventava forte, fino a quando qualcosa d’invisibile agli occhi mi tappò la bocca. Un sussurro all’orecchio mi disse: “Anche tu eri così quando ti ho conosciuta, eppure Io non ti ho trattato con disprezzo, insulto o durezza. Oggi il tuo volto, ai Miei occhi, è peggiore del suo!”.

Mi sentì l’ultimo degli esseri vivienti, e di fatto lo ero, perché dopo aver ricevuto la grande misericordia del Padre, invece di riempirmi di compassione, mi ero riempita di me stessa!

In 2 Corinzi 5:16, l’apostolo ci esorta a non guardare più nessuno da un punto di vista umano, ma ancor prima nel verso sopra, c’insegna che chi pensa di stare in piedi, deve stare attento a non cadere, proprio come avevo fatto io che con molta superbia, ero caduta nel giudizio.

Da quel giorno mi sono disposta a cercare, in ogni volto che incontro, il riflesso del Signore, così da poterlo amare, soccorrere e comprendere, proprio come Lui ha fatto con me. Perché non lo fai anche tu?

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