Ma il SIGNORE disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il SIGNORE non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore». (1 Samuele 16:7)
Alla fine del settecento, il responsabile di una piccola chiesa scozzese scriveva nel suo registro: “Quest’anno è stato molto triste. Non ci sono state nuove conversioni, nessuno si è aggiunto alla chiesa. Soltanto il piccolo Robert ha detto che si è dato al Signore. Ma è così piccolo, e non conta!”
Il “piccolo Robert”, la cui conversione sembrava insignificante, era Robert Moffat che più tardi sarà uno dei primi missionari cristiani in Sud Africa, paese nel quale lavorò fino al 1870. Egli tradusse anche la Bibbia in lingua tswana.
Siamo spesso pronti a valutare l’importanza delle persone in relazione alla loro apparenza. Non è così per Dio.
Tribolazione e angoscia sopra ogni uomo che fa il male; sul Giudeo prima e poi sul Greco; ma gloria, onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco; perché davanti a Dio non c’è favoritismo. (Romani 2:9-11)
Fare delle discriminazioni fra le persone, valutare l’importanza o stimarne il valore secondo i nostri criteri, è un peccato; è sfidare la volontà di Dio che ordina di amare il prossimo come se stessi.
Certo, se adempite la legge regale, come dice la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene; ma se avete riguardi personali, voi commettete un peccato e siete condannati dalla legge quali trasgressori. (Giacomo 2:8-9)
Quand’era sulla terra, il Signore Gesù ha detto: «Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro. In verità vi dico: chiunque non accoglierà il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto». (Luca 18:16-17)
Ciò che Gesù fa notare del bambino è la dolcezza, la semplicità e la fiducia. Diventare moralmente simile ad un bambino è la condizione, il passaggio obbligatorio, per avvicinarsi a Dio.
In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. (Matteo 11:25)