Essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». Gesù le disse: «Che cosa c’è tra te e me, o donna? L’ora mia non è ancora venuta». Sua madre disse ai servi: «Fate tutto quello che egli vi dirà». Or c’erano là sei recipienti di pietra, usati per la purificazione dei Giudei, che contenevano due o tre misure ciascuno. (Giovanni 2:3-6)
Il miracolo che Gesù compì a Cana è famosissimo: trasformò l’acqua in vino. E’ interessante porre l’attenzione su un dettaglio apparentemente insignificante: per compiere questo miracolo, Gesù usò sei grossi recipienti. Erano vasi di pietra che contenevano l’acqua da usare per varie abluzioni che i rituali giudaici richiedevano.
Perché Gesù usò proprio quei vasi poco pregiati, dando loro un valore molto elevato.
Gesù fa questo anche nella nostra vita: prende delle vite di poco valore, sporche e di poca utilità, contenenti “un acqua” che nessuno berrebbe, per porre dentro di noi Il “Suo vino”, la Sua grazia.
Gesù ci eleva a un rango elevatissimo. Se il miracolo delle “nozze di Cana” ci meraviglia per il modo insolito di operare di Gesù, il miracolo che Gesù Compie in noi ci interpella, ci coinvolge, e ci fa innamorare di Lui.
