L’uomo vanaglorioso sarà sempre invidioso e geloso di chiunque sia più dotato o più apprezzato o più benestante di lui. La gelosia, poi, finisce in antipatia e spesso in contesa.
Ma se nel vostro cuore avete amara gelosia e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità. Questa non è la sapienza che discende dall’alto, ma è terrena, animale e diabolica. Dove infatti c’è invidia e contesa, lì c’è turbamento ed ogni sorta di opere malvagie. (Giacomo 3:14-16)
Come è dunque possibile essere concordi nel Signore, come ci insegna la Bibbia? L’apostolo Paolo dimostra chiaramente che ciò può avvenire solo se siamo umili, se stimiamo gli altri superiori a noi stessi. Ma come fare per essere umili? Ce lo dice l’apostolo stesso.
Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù, il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l’essere uguale a Dio, ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce. (Filippesi 2:5-8)
Fu un atto di grandissima umiltà e di umiliazione spogliare se stesso per servire gli altri nell’amore. Esattamente il contrario di quello che farebbe il nostro “io”, che desidera essere innalzato e si sente grande e importante quando gli altri lo servono.
Se mettiamo da parte il nostro “io” e smettiamo di ricercare l’affermazione della nostra personalità e il successo personale, allora potremo servire gli altri con amore, secondo l’umile sentimento di Gesù. Soltanto allora potremo essere davvero concordi nel Signore.
Infine siate tutti di una sola mente, compassionevoli, pieni di amor fraterno, misericordiosi e benevoli, non rendendo male per male od oltraggio per oltraggio ma, al contrario, benedite, sapendo che a questo siete stati chiamati, affinché ereditiate la benedizione. (1 Pietro 3:8-9)