Poiché la predicazione della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per noi, che veniamo salvati, è la potenza di Dio; infatti sta scritto: «Io farò perire la sapienza dei saggi e annienterò l’intelligenza degli intelligenti». (1 Corinzi 1:18-19)
E’ possibile che il Dio eterno e infinito sia diventato un bambino e poi un modesto falegname? Che abbia sofferto la morte atroce della crocifissione e poi sia risuscitato? Ed è per la morte del Suo Figlio che Dio può dichiararci giusti? Impossibile, la nostra ragione si ribella!
Eppure, proprio queste cose attestano l’esistenza di un Dio degno di questo nome; non un Dio secondo le nostre idee, un prodotto della nostra immaginazione. Egli è un Dio i cui pensieri superano totalmente ciò che noi possiamo immaginare.
«Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. (Isaia 55:8-9)
Allora mettiamo da parte la pretesa di fare della nostra ragione il giudice finale e disponiamoci all’ascolto di Dio.
Dio parla nella Bibbia e offre anche delle prove alla nostra intelligenza: il miracolo della creazione, quello della risurrezione di Cristo, e le innumerevoli profezie adempiute …. Così la nostra fede fa luce alla nostra intelligenza. Essa rimodella i nostri pensieri, i nostri valori, e trasforma tutto il nostro comportamento affettivo e intellettuale.
Non è che crediamo senza capire, ma crediamo per accettare i pensieri di Dio e capire. Allora, la nostra intelligenza è in attività quando scopriamo il piano della grazia di Dio, che si basa sull’opera di Gesù Cristo. Lui è il “primo e l’ultimo”, uomo umiliato e, nello stesso tempo, Figlio di Dio. Presto Egli estenderà su tutto il mondo il Suo regno di giustizia e di pace, ma già ora la Sua presenza c’illumina e ci consola, ogni giorno!



