Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: «Dove lo avete deposto?» Essi gli dissero: «Signore, vieni a vedere!» Gesù pianse. (Giovanni 33-35)
“Gesù pianse” è il versetto più breve della Bibbia, ma sicuramente è quello più toccante. Facciamo fatica a comprendere il motivo di quelle lacrime. Gesù avrebbe dato la Sua vita sulla croce poco tempo dopo. Avrebbe avuto di che piangere su Sé stesso.
Ma non pianse per Sé. Pianse nel vedere la sofferenza di chi amava. Le Sue lacrime sono l’unica risposta che può essere data a chi si interroga sul senso del dolore, del male, della sofferenza. Ciò che sembrava senza risposta, trova improvvisamente un significato profondo e soddisfacente.
Quelle lacrime ci toccano profondamente e fanno scomparire ogni interrogativo, ogni dubbio, sciolgono ogni ribellione, rivelando i sentimenti del Suo cuore. Gesù, il Figlio di Dio, non è estraneo al nostro dolore, ma lo ha preso su di Sé; ha sofferto per noi ed ha portato un fardello di dolore immane.
Sulla croce ha dato la Sua vita immergendosi in quel baratro di dolore e vi ha partecipato completamente, affinché noi ne fossimo liberti. Come non essergli grati?