L’ultima linea diritta

La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose. (Filippesi 3:20-21)

Moody, potente evangelista americano della fine del secolo, aveva l’abitudine di dire: “Non predico mai senza pensare che sarà forse il mio ultimo sermone prima del ritorno del Signore”.

Billy Graham, ricordando tale proposito, aggiungeva: “Questa riflessione dovrebbe farla continuamente ogni credente“.

Che possiamo vivere ogni nostra giornata come se fosse l’ultima prima del ritorno di Gesù Cristo! Quando un corridori raggiunge il rettilineo d’arrivo, la sola visione del traguardo galvanizza la sua energia per lo sprint finale.

Così, l’attesa costante del Signore Gesù avrà per effetto:

  • Di staccare i nostri cuori da un mondo che potremmo lasciare da un momento all’altro;
  • Di renderci pazienti per sopportare condizioni di vita difficili ricordandoci che esse hanno soltanto un carattere passeggero;
  • Di renderci coscienti dell’urgenza del messaggio evangelico, incitandoci ad avvertire i nostri contemporanei che Dio li aspetta, pronto a perdonarli, e che il giorno della sua grazia sia per terminare.
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