Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. (Giovanni 15:16)
“Ma io ho scelto voi”. Egli ci scelse perché eravamo inutili e disperati, volendoci mostrare quali sublimi miracoli la Sua grazia fosse in grado di compiere. Il profeta dice che i rami della vite sono più inutili di tutti gli altri.
La parola dell’Eterno mi fu nuovamente rivolta, dicendo: «Figlio d’uomo, cos’è mai il legno della vite a confronto di tutti gli altri alberi o di qualsiasi ramo che si trova fra gli alberi della foresta? Si può forse rendere il legno per fare qualche lavoro? Si può ricavarne un piolo per appendervi qualche oggetto? Ecco, lo si getta nel fuoco a bruciare; il fuoco ne divora due capi e la sua parte centrale è carbonizzata. Può essere mai utile per qualche lavoro? Ecco, se quando era intero non serviva per alcun lavoro, quanto meno potrà servire per qualche lavoro, quando il fuoco l’ha divorato e carbonizzato. (Ezechiele 15:1-5)
Il principio che anima la scelta divina è quello di prendere ciò che gli altri rifiutano: il tizzone scampato dal fuoco, il lucignolo fumante, la canna rotta; gli zoppi e gli storpi, gli ultimi e i minimi; le cose che sono disprezzate e deboli; queste sono le cose che Dio sceglie, per ridurre a niente le cose che sono, affinché possa gloriarsi alla Sua presenza.
Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili, ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare le savie; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle che sono, affinché nessuna carne si glori alla sua presenza. (1 Corinzi 1:26-29)
Dio conosceva tutto ciò che eravamo, e quello che saremo stati. Egli prevedeva le nostre cadute, le nostre ore di depressione, la nostra ostinatezza, il nostro vagare nel paese lontano, ma Egli non cambiò pensiero. Avendoci eletti, Egli potrà sempre giustificare la Sua scelta, a meno che non cessiamo di permettergli di operare in noi la Sua volontà.
“E vi ho costituiti”. Il nostro Maestro ci ha collocati esattamente dove ci troviamo, affinché avesse la possibilità di riversare la Sua vita abbondante. Non crucciarti per le vicende della tua vita, ma ricorda che Egli ti ha costituito e ti ha collocato esattamente dove ti trovi.
S.D.C.