Scioglietelo e lasciatelo andare

E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Allora il morto uscì, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». (Giovanni 11:43-44)

Negli Vangeli troviamo tre episodi in cui Gesù risuscita un morto:

Iairo, uno dei capi della sinagoga, chiede a Gesù di recarsi a casa sua per salvare la figlia morente. Prima che il Signore giunga alla casa, il padre viene informato che era troppo tardi: sua figlia nel frattempo era morta. Gesù subito si rivolge al padre con parole rassicuranti:

Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: «Non temere; solo abbi fede, e sarà salva». (Luca 8:50)

Poi va dalla fanciulla e la riporta in vita.

Un’altra volta, accompagnato dai discepoli e seguito da una folla numerosa, Gesù incontra un corteo funebre: si trattava di una vedova che portava al cimitero il corpo del suo unico figlio. Gesù, sensibile al dolore di quella donna, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere!» (Luca 7:13); poi risuscita il ragazzo, gli ordina di alzarsi, e lo restituisce a sua madre.

Marta e Maria fanno sapere a Gesù che Lazzaro, loro fratello, è ammalato: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». (Giovanni 11:3)

Gesù lascia passare due giorni prima di recarsi da loro, e quando raggiunge le due sorelle Lazzaro era già stato posto in un sepolcro: La simpatia e l’amore che provava di fronte alla sofferenza umana di esprime in due parole: “Gesù pianse” (Giovanni 11:35); poi chiamò Lazzaro, che subito uscì dal sepolcro.

Ancora oggi, mentre il Signore Gesù è nel cielo, sentiamo la sua partecipazione al nostro dolore, anche nelle situazioni più tragiche.

Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. (Giovanni 11:25)

 

 

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