Servi non reclute

Perché se siamo fuori di senno è per Dio, e se siamo di buon senno è per voi; infatti l’amore di Cristo ci costringe, perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; e che egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. (2 Corinzi 5:13-15)

Le reclute sono motivate dalla legge, i servi sono motivati dall’amore. Dopo l’attacco a Pearl Harbour, i centri di reclutamento americani si congestionarono di persona che volevano andare a combattere per il loro Paese. Un’anziana signora disse: “Considero un grande privilegio morire per difendere la mia patria!”.

Il loro cuore era catturato da una causa, la libertà del proprio paese, della propria famiglia e della propria vita. Martin Lutero davanti alle autorità ecclesiastiche del suo tempo disse: “Non rinnegherò la mia coscienza, perché è prigioniera della Parola di Dio!”.

Nessuno dovrebbe mai implorarti di visitare i malati, provvedere per i bisognosi, donare per la tua chiesa o servire gli altri. Sei tu che devi chiedere di ricevere questo privilegio. Il motivo che deve spingerti non è il dovere, ma l’amore di Cristo deve costringerti a farlo.

Consacrarsi al servizio del Signore è come firmare un assegno in bianco e dire: “Signore, metti tu la cifra”. Non sei tu che fai un favore a Dio quando lo servi, è Dio che ti rende l’onore permettendoti di servirlo. Oggi, valuta questa opportunità. cosa vorresti fare per Lui? Deciditi di farlo e sii motivato dall’amore. Così sarai un servo non una recluta.

A.R.

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