Siamo dei buoni allievi?

Nelle classi scolastiche si trovano spesso due forme opposte di comportamento. Alcuni allievi imparano a memoria le regole e i teoremi, ma sono insicuri quando si tratta di applicarli negli esercizi.

Hanno idee sul modo in cui potrebbero eseguirli, ma manca loro impegno e costanza per svilupparli e portarli a termine.

Altri, invece, non si curano di studiare la teoria e si buttano a risolvere i problemi senza aver imparato le regole e i teoremi che permetterebbero loro di risolverli correttamente.

Il risultato, in entrambi i casi, è insufficiente.

Nei cristiani si ritrovano le stesse tendenze. Si può leggere regolarmente la Bibbia, averne una buona comprensione teorica; ma se non la si mette in pratica in modo regolare nella vita quotidiana, non serve a niente.

E siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi. (Giacomo 1:22)

Anche se conosciamo la Bibbia a memoria, non mettendola in pratica, come dice il versetto, non facciamo altro che ingannare noi stessi.

Al contrario si può essere pieni di zelo e desiderosi di servire Dio, senza perdere il tempo di cercare nella sua Parola le istruzioni che il Signore ha avuto cura di trasmetterci. Allora c’è il rischio di mancare di discernimento nel servirlo e l’attività spiegata può essere infruttuosa.

Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera. (2 Timoteo 3:16-17)

Interroghiamoci, ed applichiamoci a migliorare, come allievi e discepoli di Gesù Cristo, ubbidienti e desiderosi di piacergli.

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