Un prezzo altissimo

E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l’opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno; sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. (1 Pietro 1:17-19)

Al termine di una riunione evangelistica, un minatore andò dal noto pastore e scrittore inglese G. Campbell Morgan e gli disse: “Non mi ci vorrebbe nulla a credere che Dio può perdonare i miei peccati. Semplicemente non riesco ad accettare l’idea che tutto ciò che devo fare è credere in Lui. E’ troppo conveniente”.

Morgan gli chiese: “Hai lavorato oggi?”, “Sì”, replicò l’uomo, “ero in miniera”. “Quanto hai pagato per uscire da lì?”, domandò il pastore. “Nulla”, rispose il minatore, “sono semplicemente entrato nell’ascensore che mi ha portato in superficie”. “Non avevi paura di porre la tua fiducia nell’ascensore? Non è troppo conveniente?”, gli chiese ancora Morgan. “Oh, no. L’uso è gratuito, ma alla compagnia è costato molto scavare il pozzo dell’ascensore e renderlo sicuro”, ribadì il minatore.

Subito la verità gli fu chiara. Il pastore gli annunciò che la salvezza era gratuita, ma Qualcun altro aveva pagato un prezzo altissimo per provvedergli la “via d’uscita” dagli abissi del peccato e salvare i trasgressori.

Nel Vangelo leggiamo dell’agonia sofferta da Cristo, mentre pregava nel giardino del Getsemani. Riguardando alla croce, contempliamo le atroci sofferenze patite da Gesù per il nostro riscatto: Quale alto prezzo è stato pagato! Si può disprezzare un così gran dono?

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