Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! (Matteo 23:37)
Molto tempo fa, il Signore aveva avvertito il suo popolo Israele, sia per mezzo dei profeti sia con severi castighi, per ricondurlo ad essere fedele a Lui, ma ha dovuto constatare con tristezza: “Voi non avete voluto”. Nel libro del profeta Amos, capitolo 4, questa frase è ripetuta ben cinque volte!
Otto secoli dopo Gesù ha rivolto lo stesso rimprovero ai Giudei: “Ma voi non volete venire a me per avere la vita.” (Giovanni 5:40)
Ancora oggi, l’ostinazione del cuore umano a non volere tener conto degli appelli di Dio rimane invariata; esattamente come allora prevale l’indifferenza.
Ma a chi paragonerò questa generazione? Essa è simile a fanciulli seduti nelle piazze, che si rivolgono ai loro compagni e dicono: “Noi vi abbiamo sonato il flauto e voi non avete ballato; abbiamo intonato lamenti e voi non avete fatto cordoglio”. (Matteo 11:16-17)
Gli avvertimenti sono sottovalutati e la parola della grazia non è ascoltata. Così, la responsabilità dell’uomo nei confronti di Dio è chiaramente dimostrata. La maggioranza non ascolta, non vuole ascoltare; eppure Dio offre a tutti il tesoro più prezioso, la salvezza dell’anima.
Per potercela offrire, Dio ha pagato un prezzo altissimo: ha dovuto sacrificare il Suo unico Figlio, Gesù Cristo. Dio è paziente e ci parla ancora: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori” (Ebrei 3:15).
Lasciamoci convincere. Crediamo alla Sua Parola, Egli ci sta chiamando per nome e si rivolge personalmente a noi pieno di bontà e di amore. Perché vuole donarci la vita eterna.



