Abbi pietà di me, Signore

Ed ecco una donna cananea di quei luoghi venne fuori e si mise a gridare: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio». (Matteo 15:22)

Quando questa donna pagana si avvicinò a Gesù pregandolo di liberare la sua figliola, non disse: “Signore fammi questo favore”, ma “Abbi pietà di me”.

Non possiamo accostarci a Dio per i nostri meriti, ma solo per la Sua grazia. La grazia di Dio è la giusta base di partenza per ogni nostra richiesta, poiché l’unica cosa che meritiamo è il giudizio di Dio a causa del peccato nella nostra vita.

Tuttavia, sebbene questa donna si fosse presentata a Gesù con la giusta attitudine, ricevette un rifiuto dal Signore. Ma fu determinata e continuò ad insistere per ricevere un miracolo per sua figlia. Così Gesù premiò la perseveranza e l’umiltà lodando, persino la fede di questa donna pubblicamente davanti ai suoi discepoli: «Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi» (Matteo 15:28).

Cosa ci insegna questo episodio? Gesù rispose a ciò che la donna aveva chiesto perché ella si accostò a Lui in linea con la sua volontà. Accostarsi a Dio in umiltà, pregare con persistenza, non mollare davanti ad un rifiuto e soprattutto pregare con fede, è questo il giusto atteggiamento. Gesù ha detto: “Colui che viene a me, non lo caccerò fuori” (Giovanni 6:37).

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