Poi il SIGNORE disse a Mosè e ad Aaronne: «Siccome non avete avuto fiducia in me per dare gloria al mio santo nome agli occhi dei figli d’Israele, voi non condurrete questa assemblea nel paese che io le do». (Numeri 20:12)
Il verso mette in evidenza la conseguenze della disubbidienza a Dio. Aronne, primo sacerdote e fratello di Mosè, non poté entrare nella Terra Promessa poiché aveva dubitato di Dio quando gli fu detto di far sgorgare dell’acqua da una roccia in Horeb. Lo stesso accadde a Mosè: dopo aver pellegrinato per quarant’anni nel deserto furono entrambi esclusi dalla Terra Promessa.
Qualcuno potrà chiedere: “Come mai anche Mosè, colui che amava tanto il popolo d’Israele”. Ebbene, perché anch’egli aveva dubitato. Viene spontaneo chiedersi come mai Mosè, dopo aver visto il Mar Rosso dividersi e il popolo passare all’asciutto, abbia dubitato che Dio potesse far uscire l’acqua da quella roccia.
Ma non solo Mosè. Chissà quanti di noi non credono che dalla “roccia” possa uscire dell’acqua? Eppure quella Roccia che può dissetare il mondo, Gesù Cristo, attende di essere toccato per inondare chiunque si accosta a Lui.
Gesù, la Roccia di vita eterna, essendo prima stato innalzato sul Golgota, come Mosè aveva innalzato il serpente, fu poi percosso, proprio come la roccia in Horeb. Non rendere vano il sacrificio di Gesù approfitta di quell’acqua per dissetarti.
S.D.C.