Mio Dio, io sono confuso; e mi vergogno, mio Dio, di alzare a te la mia faccia, perché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa, e la nostra colpa è così grande che giunge al cielo. (Esdra 9:6)
Sebbene fosse confuso e si vergognasse per il peccato, Esdra cadde in ginocchio e stese le mani verso il Signore pregando.
Dio non rifiuta di ascoltare la preghiera di chi è cosciente della propria indegnità. Egli, come il padre della parabola raccontata da Gesù, è sempre pronto ad accogliere il figlio che si accosta a lui pieno di vergogna e rammarico per gli errori commessi.
Il gesto spirituale di Esdra produsse uno straordinario risultato: “Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo e prostrato davanti alla casa di Dio, si radunò intorno a lui una grandissima folla di Israeliti, uomini, donne e bambini; e il popolo piangeva a dirotto” ( Esdra 10:1)
Ci fu un genuino ravvedimento: le infedeltà commesse vennero non soltanto confessate davanti a Dio, ma anche abbandonate. La confusione e la vergogna sparirono e, non più complici del male, poterono rialzare il capo!
Se sei pieno di confusione e vergogna non perdere tempo: rivolgiti a Dio in preghiera, confessa i tuoi peccati, abbandonali con la forza del Signore ed Egli ti libererà da questa condizione imbarazzante e tragica.