Certo, il SIGNORE ama i popoli; tutti i suoi santi sono nella tua mano. Essi si abbassano ai tuoi piedi e raccolgono le tue parole. (Deuteronomio 33:3)
Viviamo nell’era della connessione e della comunicazione. Ogni giorno ciascuno di noi riceve e invia decine, se non centinaia di messaggi per lavoro e per rimanere in contatto con i familiari e gli amici.
Ma c’è una domanda che oggi voglio farti: “Hai una regolare connessione con il Signore? Ricevi quotidianamente dei messaggi da Lui?
Dal testo si evince la precisa volontà divina di comunicare con il Suo popolo, e di farlo in modo speciale e personale. Ai popoli infatti, Dio parla diversamente rispetto al Suo popolo, per il quale ha parole di conforto, di guarigione, di consolazione, di edificazione e di ammaestramento.
La Sua Parola è il cibo, la luce, la spada che può dare vittoria. E’ una parola speciale, ma non per i frettolosi. Il versetto fa ricorso all’immagine del discepolo che rimane ai piedi del Maestro per essere istruito. Gli orgogliosi restano ritti in piedi, ma non ricevano la Parola di Dio.
Agiamo come coloro che, nel Vangelo, si posero ai piedi di Gesù per ricevere una parola di perdono, come la donna peccatrice, una parola di liberazione, come l’indemoniato di Gerasa, di ammaestramento, come Maria. Non temiamo di abbassarci, perchè soltanto così saremo benedetti.