Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco, ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. (Giovanni 10:27-28)
Le pecore sono animali docili e mansueti. Al contrario delle capre, per natura dispettose e ribelli, le pecore hanno un’indole dolce e remissiva. Lasciate a loro stesse si sentono perse. Non sono in grado di far fronte alle loro necessità. Hanno bisogno che il pastore si prenda cura di loro.
Proprio questa loro caratteristica naturale fa sì che si leghino con un particolare senso di appartenenza al “loro” pastore. Imparano ad ascoltarne la voce, amandolo teneramente. Riconoscono la voce del “loro” pastore e lo seguono. Non seguirebbero mai un “altro” pastore. Si affidano fiduciosi alle sue mani accettandone la tenera cura che egli offre loro.
Anche noi credenti siamo paragonati alle pecore. Come loro, abbiamo il “nostro” Buon Pastore; Gesù, che ci fa udire la Sua dolce voce e ci guida nel sentiero della vita.
Gesù è il Pastore amorevole che ha dato la Sua vita per noi, Suo gregge, che cammina davanti a noi e ci condurrà in un ovile sicuro: il cielo.