La morte e la risurrezione

Ora Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi con la sua potenza. (1 Corinzi 6:14)

Nulla è solenne come la morte, definita nella Bibbia “il re degli spaventi”, e non è affrontando il tema con leggerezza che possiamo scampare ai suoi terrori.

Egli è strappato dalla sua tenda che riteneva sicura ed è condotto davanti al re degli spaventi. (Giobbe 18:14)

Anche se ricopriamo la tomba di fiori e di corone, la situazione non cambia: dentro vi è un corpo senza vita, l’anima lo ha lasciato. La morte interrompe tutti i legami di affetto e ci separa da tutto ciò che ci interessava e ci teneva impegnati.

Com’era uscito dal grembo di sua madre, così nudo tornerà per andare com’era venuto, senza prendere nulla dalla sua fatica che possa portare via con sé. (Ecclesiaste 5:15)

Non è così per il credente.

Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. (1 Corinzi 15:42-43)

Che suprema consolazione per chi vede ricoprire di terra la bara di un proprio caro, sapere che la tomba non fa altro che ospitare quel seme che rinascerà glorioso nel giorno in cui Cristo rapirà la sua chiesa.

La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo, il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso, secondo la sua potenza che lo mette in grado di sottoporre a sé tutte le cose. (Filippesi 3:20-21)

O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua vittoria? (1 Corinzi 15:55)

Il Signore Gesù è morto sulla croce ma non è rimasto nella tomba; è risuscitato. A tutti quelli che credono in lui è riservata la stessa gloriosa sorte.

E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che risuscitò Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali mediante il suo Spirito che abita in voi. (Romani 8:11)

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