L’amore del denaro

Ora la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato. Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che non possiamo portarne via nulla, ma quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti. Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione. L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori. (1 Timoteo 6:6-10)

All’epoca della conquista di Gerico, l’Eterno aveva espressamente prescritto di non appropriarsi di nulla nel momento del saccheggio della città.

Ma voi guardatevi bene da ciò che è votato allo sterminio, per non essere voi stessi maledetti, prendendo qualcosa di ciò che è votato allo sterminio, e rendiate così l’accampamento d’Israele maledetto, attirando su di esso sventura. Ma tutto l’argento, l’oro e gli oggetti di bronzo e di ferro sono consacrati all’Eterno; entreranno nel tesoro dell’Eterno». (Giosuè 6:18-19)

Ma Acan vide tra il bottino un bel mantello, duecento sicli d’argento e una barra d’oro; li desiderò, li prese e li nascose nel centro della sua tenda.

Ho visto fra le spoglie un bel mantello di Scinear, duecento sicli d’argento e una sbarra d’oro del peso di cinquanta sicli; ho desiderato quelle cose e le ho prese; ecco, sono nascoste in terra in mezzo alla mia tenda; e l’argento è sotto. (Giosuè 7:21)

La concupiscenza è sorta in lui dopo quello sguardo, che ha prodotto il desiderio colpevole di prendere delle ricchezze che Dio non voleva che fossero prese.

Il Nuovo Testamento definisce questa avidità di possedere “cupidigia”, precisando anche che l’avaro è un idolatra.

Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio. (Efesini 5:5)

Il desiderio ardente di possedere sempre di più (greco: pleonexia) è tradotto anche con “avarizia”.

Poi disse loro: «Fate attenzione e guardatevi dall’avarizia, perché la vita di uno non consiste nell’abbondanza delle cose che possiede». (Luca 12:15)

Osservare con invidia quello che altri hanno, suscita la gelosia e un forte bisogno di possedere le stesse cose o di raggiungere lo stesso livello. Il passo della Parola citato all’inizio ci mette in guardia contro l’amore del denaro.

E’ innato nella natura umana l’impulso a procurarsi i mezzi per soddisfare “molti desideri insensati e funesti”. Voler assolutamente ottenere delle ricchezze che Dio non ha dato fa cadere nel laccio del diavolo e produce molti dolori, per sé e per gli altri.

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