L’invito

E diceva: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno!» (Luca 23:42)

Quando Gesù venne crocifisso fu collocato in mezzo a due che erano stati condannati perché malfattori e violenti.

Quei due uomini possono simboleggiare la condizione di ogni essere umano che non conosce Dio, poiché: ” … tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio …” (Romani 3:23). Ma Gesù quel giorno è morto per tutti noi peccatori.

I due ladri di fronte al Salvatore ebbero reazioni diverse: mentre uno di loro non riconobbe i suoi errori, né volle fare pace con Dio, l’altro fu toccato profondamente, riconoscendo di essere un peccatore, che necessitava di salvezza, realizzando così il timore di Dio. Comprese che Gesù era il Messia e che stava morendo per i peccati del mondo intero.

Quest’ultimo, difatti, dopo aver riconosciuto Gesù quale Redentore, dopo aver compreso il Suo sacrificio sulla croce per la redenzione dei peccati gli chiese di ricordarsi di lui una volta che avrebbe raggiunto il Suo regno. Gesù gli rispose prontamente che quel giorno stesso sarebbe stato con Lui in paradiso, gloria a Dio! I suoi peccati furono annullati in quell’istante grazie alla sua fede.

Anche tu che leggi, come quel ladrone, invoca Gesù personalmente e rivolgi a Lui la richiesta più importante: “Gesù ricordati di me!”.

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