Ma io guarderò all’Eterno

Ma io guarderò all’Eterno, spererò nel DIO della mia salvezza; il mio DIO mi ascolterà. (Michea 7:7)

La fede è individuale. Qualcuno può aver avuto molti privilegi, essere cresciuto in un paese, in un ambiente, in una famiglia dove ha potuto beneficiare di un insegnamento e di esempi che gli hanno permesso di conoscere la verità divina. Ma non si può credere con la fede di un altro.

Israele, nel tempo in cui era il popolo di Dio, aveva certamente dei grandi privilegi a causa della sua origine, ma alcuni credevano e altri no; alcuni erano devoti e altri no,

Oggi, non è perché abbiamo avuto dei genitori cristiani che siamo veri credenti davanti a Dio. E’ un errore fatale e una dannosa illusione considerare come “figli di Dio” tutti coloro che nominalmente fanno parte della cristianità in quanto battezzati. Solo a quelli che hanno ricevuto Cristo hanno il diritto di diventare figli di Dio.

Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto, ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio. (Giovanni 1:11-13)

C’è un momento in cui bisogna dire: Io guarderò all’Eterno …

Coloro che ci circondano possono essere credenti, indifferenti o oppositori, ma dobbiamo porgi davanti a Dio, ricevere il suo messaggio, credere personalmente. Poi dobbiamo viverla questa fede, qualunque sia la condizione della società in cui viviamo, e se potremo condividerla con altri, come saremo incoraggiati!

La fede dei nostri genitori e dei nostri amici non può sostituirsi alla nostra.

Così dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. (Romani 14:12)

E il Signore dice ad ognuno: Gesù gli rispose: «Se voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi!». (Giovanni 21:22)

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