Morte: gioia o dolore

Samuele morì e tutto Israele si radunò e ne fece cordoglio; lo seppellirono nella sua proprietà a Rama. (1 Samuele 25:1)

Samuele è stato uno dei più grandi uomini spirituali della storia; nella lettera agli Ebrei viene addirittura menzionato tra gli eroi della fede, eppure solo un Salmo ci parla della sua morte e racconta che tutto il popolo si riunì, pianse e fece cordoglio per lui, ma poi tutto finì.

A volte pensiamo che la morte abbia preso la persona sbagliata, o che è arrivata nel momento sbagliato, specialmente se si tratta di persone giovani o se queste lasciano piccoli a cui badare. Nonostante siamo ben informati sulla morte fisica degli esseri umani, il modo e il tempo in cui Dio decide di prenderci, risultano strani per molti.

C’è una certezza però che abbiamo anche davanti ad avvenimenti tragici come questo: il Signore non abbandona mai i Suoi figli! Egli ci porta a guardare oltre il nostro dolore e la nostra tristezza, spingendoci a dipendere dalla Sua saggezza e dal Suo tenero amore, i quali ci dicono di non temere e di continuare ad avere fede.

Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio, e credete anche in me! (Giovanni 14:1)

Tutti abbiamo bisogno di essere consolati quando nella nostra vita arrivano la tristezza e il dolore legato alla morte. In quel frangente possiamo contare non solo sulla consolazione del Padre, ma anche su quella di chi ci sta intorno; infatti la Bibbia ci spinge a consolare gli oppressi e gli afflitti e anche a pensare all’aldilà.

La morte per i credenti rappresenta una gioia perché lasciamo le sofferenze di questa vita per un’eternità di gioia in cielo con Dio. Per te cosa rappresenterà: una gioia o un dolore? Da chi te ne andrai?

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