Pronti a metterci in causa?

Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai. (Giosué 1:8)

Nella Bibbia, la parola “meditare” ha il senso di riflettere su un insegnamento dato da Dio, per applicarlo nella nostra vita. La meditazione tende dunque a tradurre in atti le verità bibliche. Ci porta a considerare la nostra vita per vedere ciò che è conforme alla volontà di Dio e quello che non lo è ancora.

Evidentemente, la meditazione suppone che siamo decisi a metterci in causa. Bisogna ricercare quello che dice il testo biblico e non sostituire ad esso le nostre opinioni. Dobbiamo affrontare la sua lettura con umiltà, perché è il nostro Creatore che parla. A questa condizione, più la leggiamo, più vi scopriamo la sapienza e la bontà di Dio.

Leggendo la Bibbia, chiediamo a Dio d’istruirci. Con essa il Signore fortifica la nostra fede. A volte ci umilia, facendoci vedere le nostre mancanze, qui o là. Rinnova anche le nostre riflessioni, liberandoci dai nostri pensieri e dandoci convinzioni fondate sui suoi. Impregnandoci della Bibbia, saremo trasformati dallo Spirito Santo.

Oh, quanto amo la tua legge! Essa è la mia meditazione per tutto il giorno. (Salmo 119:97)

La meditazione è una disciplina; forma il discepolo. Scegliamo di praticarla invece di leggere la Bibbia per abitudine o per dovere. Tuttavia non dimentichiamo mai che questa disciplina non ci dà nessun merito e che faremo progressi nella conoscenza della Bibbia solo se metteremo man mano in pratica gl’insegnamenti che essa ci dà.

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