In verità vi dico che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato il vangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei». (Marco 14:9)
Non era venuta per ascoltare un sermone, benché fosse presente il più grande predicatore. Il suo scopo, quel giorno, non era di sedere ai piedi di Gesù per ascoltare la sua Parola, come aveva fatto qualche tempo prima.
Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. (Luca 10:39)
Non era venuta per rivolgerli una preghiera, né per cercare una consolazione, come il giorno indimenticabile in cui Gesù aveva risuscitato suo fratello Lazzaro.
Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». (Giovanni 11:32)
Né era venuta con l’intenzione di incontrare altri discepoli, benché la comunione con loro fosse sempre un’esperienza felice. Per il momento non era quella compagnia che ricercava.
Non era venuta, dopo una settimana di lavoro e di fatica, con lo scopo di essere incoraggiata dal Maestro, pur sapendo per esperienza che, meglio di chiunque, egli era capace di capirla.
No, Maria era venuta, al momento stesso in cui tutto si mobilitava contro il santo Figlio di Dio e intuendo il complotto che si stava tramando, per spargere ai suoi piedi, in segno di omaggio, il profumo di gran prezzo che aveva tenuto in servo solo per lui.
Non pensa né ai discepoli né al fratello né alla sorella. Gesù solo le riempie il cuore di riconoscenza.



