Volgiti a me e abbi pietà di me, perché sono solo ed afflitto. Le angosce del mio cuore sono aumentate; liberami dalle mie avversità. Vedi la mia afflizione e il mio affanno, e perdona tutti i miei peccati. (Salmi 25:16-18)
Per molti la solitudine è una compagna di vita. Pensa ad una vedova che trascorre lunghe serate da sola, pensa ad un prigioniero steso sul letuccio della sua cella. Pensa al marito lasciato dalla moglie, o ad una donna abbandonata da un marito infedele, sola.
Pensa ai bimbi soli, o agli ammalati doloranti in un letto d’ospedale. Quanta gente nel mondo è sola e abbandonata! Se anche tu lo sei, sappi che Dio non è insensibile alla tua solitudine: il Signore Gesù durante il supplizio della croce, ha provato personalmente cos’è la solitudine e l’abbandono.
Era sospeso tra il cielo e la terra, mentre riceveva il castigo per i nostri peccati. E nell’angoscia di quel momento Gesù gridò: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Matteo 27:46).
Dal ciel non ci fu risposta: in quel momento il Padre non lo poteva ascoltare, perché Gesù si era caricato del mio e del tuo peccato. Lui era stato abbandonato perché tu ed io non fossimo mai più soli! Gesù è vivente! Ti conosce, ti ama e vuol esserti sempre vicino.
Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen. (Matteo 28:20)



